Ci eravamo lasciati con una Jaguar, sul lungomare della Versilia, tra bellissime ville ricche di storia e locali alla moda e pieni di vita. Particolarità della Versilia e fonte di grande fascino è l’estrema vicinanza del mare con le colline e con le Alpi Apuane. Oggi decidiamo di farci una breve scampagnata in collina e per l’occasione non usiamo certo una berlinona di cinque metri ma un’agilissima e affascinante spider. La protagonista di oggi non è un’auto d’epoca ne una nuova nata sul mercato, è sicuramente una “istant classic”, siamo di fronte alla BMW Z3.
Nata a metà anni novanta, il primo esemplare è uscito dalle catene di montaggio il 20 settembre 1995, essa va a colmare il vuoto lasciato dalla rara e avvenieristica Z1, ritirata dal mercato nel 1991 e prodotta in soli 8000 esemplari. La lettera “Z” sta per “zukunft” che in tedesco significa futuro. Alla BMW utilizzano questa lettera per denominare tutti i modelli a due posti secchi. Verrà prodotta nel nuovo stabilimento di Spartanburg negli USA.
La maggior parte dei materiali di componentistica sono infatti statunitensi, motore ed elettronica sono invece realizzati a Monaco. In alcune parti meccaniche come pianale e sospensioni è strettamente imparentata con la serie E36.
A proposito di sospensioni, è da sottolineare una particolarità, per problemi di spazio al retrotreno venne montato il più obsoleto schema della E30, soluzione che l’ha resa fin troppo sensibile al sovrasterzo di potenza nelle motorizzazioni più grosse.
Al momento del lancio era disponibile con un 1.8 otto valvole da 115CV e con un 1.9 sedici valvole da 140CV. Nel 1997 viene introdotto il sei cilindri 2.8 da 192CV e il 3.2 della M da 321CV. Il 1998 è invece l’ anno dell’introduzione della particolare versione coupe, con portellone posteriore. Nel 1999 viene fortemente rivista, le motorizzazioni disponibili diventano la 1.9 otto valvole del nostro servizio, 2.0 sei cilindri (sostituito poco dopo dal 2.2 sei cilindri), 2.8 sei cilindri (sostituita poco dopo dalla 3.0 sei cilindri) e la 3.2M.
Esteticamente cambiano dettagli interni, gruppi ottici, soprattutto al posteriore, e le dimensioni vengono lievemente aumentate con l’utilizzo di passaruota più larghi. Nel 2002 viene prodotto l’ultimo esemplare di Z3 mai è stato messo su strada, è infatti conservato in un museo. Ci diamo appuntamento in mattinata a Viareggio con il nostro amico Alessandro, proprietario di questa splendida auto della quale si prende cura in modo maniacale da quando ha compiuto il suo diciottesimo anno di età.
Ci racconta infatti che è la sua prima ed unica macchina da una decina di anni e vista la sua linea ancora attuale non sente affatto il bisogno di passare a qualcosa di più moderno. Presentazioni fatte, ci mettiamo in moto verso Massarosa, piccola cittadina ad un quarto di strada tra Viareggio e Lucca, dalla quale parte la strada che vi presentiamo, fino ad arrivare in circa 15 minuti a Pieve a Elici, un piccolo borgo di collina, ottimo per godersi un po’di fresco al tramonto dopo una giornata di mare in Versilia.
A bordo di questa spider ci si sente un po’ James Bond. Chi ha presente la serie ricorderà sicuramente che in GoldenEye del 1995 il noto agente segreto utilizza una Z3, messa a disposizione da BMW proprio con lo scopo di lanciarla sul mercato. Inizia ora il divertimento, nelle prime curve di questa bella stradina collinare, che non è certo una strada ampia stile zon del Chianti, ma fortunatamente le compatte dimensioni della Z3 ci fanno sentire a nostro agio.
Salendo ancora, inizia una serie di tornanti dove la vista si fa sempre più panoramica, ad ogni tornante il panorama comprende sulla nostra sinistra Pisa e Livorno, di fronte a noi il lago di Massaciuccoli, Viareggio e il mare aperto. Un tranquillo 1.9 quattro cilindri 8 valvole è il motore che equipaggia la nostra Z3, sicuramente punto debole di questo esemplare, se vogliamo parlare di prestazioni pure.
Con i suoi 118 CV è uno dei propulsori meno potenti che ha montato la serie Z3. Non aspettatevi quindi derapate in uscita di curva, non c’è assolutamente pericolo, complici anche i pneumatici estremamente larghi al retrotreno. Parliamo infatti di cerchi da 17 pollici da 245 (peraltro bellissimi, ma ne parleremo dopo nei dettagli), stessa misura che monta di serie la versione M da 321CV.
Lo sterzo è molto preciso, attualmente esistono comandi più diretti, si apprezza comunque il contatto che riesce a trasmettere con la strada, essendo dotato di servocomando idraulico e non elettrico.
L’anima di questa Z3, equipaggiata con il piccolo 1.9 non è quindi quella di una sportiva da guidare con il “coltello tra i denti”, per quello esistono le più potenti motorizzazioni a 6 cilindri e la cattivissima M.
Sul modello presentato in questo servizio si apprezza piuttosto la piacevole sensazione di contatto con la strada che offre andando semplicemente a passeggio, godendosi il paesaggio come si può fare su questo bel tratto di strada. Da notare, è la linea di cintura bassa, caratteristica che non si ritrova nella successiva Z4. Si ha la sensazione di sedere quasi sul manto stradale: arretratissimi rispetto al corpo vettura, guidatore e passeggero siedono praticamente sull’asse posteriore.
Accantonata l’idea di “fare le corse” il quattro cilindri otto valvole si mostra molto piacevole ai bassi e medi regimi, i 118CV vengono erogati a 5500 giri, sicuramente inutile spingersi oltre, nonostante sia in grado di girare fino a 6200 giri.
In poco tempo ci troviamo alla Pieve, situata in posizione panoramica e circondata da un ampio prato verde, è considerata uno dei più importanti complessi religiosi della Versilia ed un grande esempio di arte romanica.
Secondo quanto tramandato, la chiesa risalirebbe circa al V secolo, epoca nella quale l’ aspetto esterno non era quello che vediamo oggi, era infatti composta da quattro semplici pareti senza navate. L’ ampliamento che avvenne nel XIII secolo le ha dato l’aspetto che vediamo oggi. Non sappiamo chi fu il costruttore che prese l’incarico di tale progetto.
Affascinante è anche il campanile con merli Ghibellini, nato inizialmente come torre di avvistamento verso il mare che all’epoca giungeva quasi alle falde della collina, fu trasformato in torre campanaria nel XII secolo. Fermi in questo prato ricco di storia ci dedichiamo ai dettagli della bellissima Z3, veramente d’effetto nel colore blacksapphire.
Sicuramente difficoltoso da rendere in fotografia, ma non per l’esperienza di Edoardo e Marco che con disinvoltura si divertono ad immortalare le morbide forme e i vari dettagli che ci offre questa roadster. Bellissimo il posteriore largo e bombato che abbraccia le grosse ruote con i particolari cerchi BBS, da notare che sono dei veri scomponibili, cioè con canale e flangia separati, tenuti insieme da tante viti con testa a brugola.
Sull’anteriore spicca la particolarità delle branchiette con logo BMW, caratteristiche della Z3 e delle BMW sportive del passato come la 507, alla quale sicuramente si ispira. Terminato il coinvolgente shooting è il momento dei saluti, non ci resta che dare un ultimo sguardo al panorama che si vede dalla pieve e riprendere in discesa i tornanti dell’andata.
Testo: Leonardo Stefani
Foto: Edoardo Mascalchi, Marco Dellisanti
BMW Z3
Dati tecnici:
-Motore anteriore longitudinale 4 cilindri 8 valvole
-Cilindrata 1895cm3
-Potenza 118 CV @5500 giri
-Coppia 180 Nm @3900 giri
-Trazione posteriore
-Cambio manuale 5 rapporti
-Lunghezza 4.05m
-Larghezza 1.74m
-Altezza 1.29m
-Peso 1295 kg
-Velocità massima 196 km/h
-Accelerazione 0-100 km/h 10.4s
