Incantevole atmosfera sul Lago di Como in questo soleggiato week end primaverile, per due giorni all’insegna dell’eleganza e della bellezza automobilistica in uno degli eventi più esclusivi dell’anno.
Siamo lontani dai capannoni dei centri fieristici dove spesso vengono esposte preziose vetture d’epoca, ci troviamo di fronte ad una situazione di tutt’altro stampo. Eleganza è effettivamente la parola d’ordine da ripetere, a partire dal pubblico, composto da appassionati ed intenditori sopraffini di automobilismo classico, per il luogo, due ville splendide di fine Ottocento, per arrivare infine alle vere protagoniste di queste giornate.
Villa d’Este e Villa Erba accolgono nei loro giardini le più belle autovetture di tutti i tempi, pronte ad essere valutate da una giuria di esperti che assegneranno il tanto rinnomato premio. Il concorso di Villa d’Este fu celebrato per la prima volta nel 1929, negli anni d’oro delle automobili aristocratiche.
Già la prima edizione vide sfilare 80 vetture di altissimo livello e di grande interesse collezionistico e vide come prima vincitrice del premio di eccellenza un’Isotta Fraschini Tipo 8A carrozzata Sala. Ad oggi il Grand Hotel Villa d’Este è uno dei più prestigiosi alberghi del mondo ed offre ai visitatori uno spettacolare scenario in riva al lago di Como per ammirare le automobili in concorso.
La manifestazione si svolge il sabato a villa d’Este e la domenica alla vicina villa Erba, le automobili sono divise per categorie e giudicate da un team di esperti guidato dal presidente Lorenzo Ramacciotti che assegneranno il premio BMW Group Trophy all’auto che maggiormente esprime bellezza ed unicità.
Dal 2002 oltre alle auto storiche sfilano anche le concept car, le quali concorrono per un premio a parte. La manifestazione unisce così con un sottile filo le meraviglie del passato e la spettacolarità del futuro. Dietro a tutta l’organizzazione è ormai presente da una decina di anni BMW Group che ha stretto una collaborazione con l’evento stesso.
Siamo rimasti a bocca aperta di fronte allo splendore che ha sfilato sul tappeto rosso in queste giornate. Per quanto riguarda le auto storiche il compito della giuria non è certo stato semplice. Il verdetto ha assegnato la coppa d’oro alla Ferrari 166MM, presentata nel 1948 e costruita in soli 47 esemplari.
La sigla MM è l’acronimo di Mille Miglia, della quale fu vincitrice nel 1949 guidata dalla coppia Biondetti e Navone. Sempre lo stesso anno vinse la 12 ore di Parigi ma soprattutto fu la prima Ferrari a vincere la 24 ore di Le Mans. Spinta da un motore 12 cilindri a V era in grado di erogare 140cv e spingere ad oltre 220 km/h.
L’esemplare presentato appartIene attualmente a Clive Beecham, nel 1950 era però appartenuta a Gianni Agnelli, per questo motivo Lapo Elkann ha preso posto sulla vettura durante la sfilata.
Per quanto riguarda invece le concept, ad aggiudicarsi il primo posto è stata la Bentley EXP 10 Speed 6, super sportiva a motore anteriore e trazione posteriore che punta nel mirino Aston Martin, Maserati e Ferrari.
Linea mozzafiato per quest’inglese che non si pone limiti in fatto di finiture di lusso, sia esterne che interne dove materiali di pregio danno forma ad un ambiente sportivo e sontuoso al tempo stesso. Il mix di eleganza e sportività di questa concept hanno sicuramente giustificato il primo premio.
Veramente bella e accattivante ci è apparsa la concept BMW 3.0 CSL, grande esempio riuscito di remake della sportiva bavarese anni 70 e 80, rivista in chiave moderna e hi-tech. Cosa ci è rimasto nel cuore? Beh, non si può non rimanere colpiti davanti alla Lamborghini Asterion LPI 910-4.
Profilo basso e linea di cintura alta, posteriore muscoloso e cofano anteriore schiacciato richiamano la mitica Miura, alla quale è stata affiancata a villa d’Este. Le emozioni che provoca la creatura di Bertone del 1966 sono insuperabili, ma questa concept dobbiamo riconoscere che si avvicina molto.
Oltre alla classica sfilata di eleganza, a villa Erba si è tenuta anche una asta di automobili di grande pregio dove una Ferrari 288 GTO del 1985 ed una Enzo del 2002 sono state acquistate per somme a sei cifre.
Testo: Edoardo Mascalchi, Leonardo Stefani
Foto: Edoardo Mascalchi