Abbiamo chiesto al nostro amico Alessandro, grande appassionato di motori e di fotografia, di collaborare con noi per uno shooting sulle due ruote. Ecco quindi un articolo veramente speciale, per la prima volta infatti Car-Shooters si dedica ad una moto!
Alessandro ci dice di aver sempre avuto un debole per le possibilità creative (fotograficamente parlando) che offrono le café racer inglesi e i bobber americani. La scelta finale quindi, per questo primo articolo, è ricaduta su un bobber, senza dubbio una sfida molto accattivante perché particolarmente adatto a farsi fotografare.
Per chi non lo sapesse, si chiama bobber una motocicletta customizzata molto spartana, minimalista, spogliata di tutto ciò che non è indispensabile, con telaio rigido e il caratteristico parafango posteriore accorciato. Molto diffusa negli anni ’50, essa mantiene però la sua caratteristica linea aereodinamica, chiamata per questo “dalla linea immortale o senza tempo”.
Martino, il proprietario, accetta volentieri di prestarsi allo shooting con la sua bella nel borgo di Travalle, luogo di ritrovo serale per molti giovani pratesi e fiorentini. Immersa nel paesaggio di campagna tipico della Toscana, Travalle è situata ai piedi della Calvana e, ancora oggi, sono ben visibili i segni della storia che l’hanno caratterizzata.
Il contrasto che si crea tra paesaggio e storia è veramente unico e, se passate da queste parti, una sosta è d’obbligo. Abitata sin dall’epoca arcaica, la piana della Calvana fu anche insediamento romano, le milizie romane infatti si stabilivano qui alla fine del loro servizio.
Tutta l’area presenta una notevole quantità di frammenti sia di epoca romana che medievale. Non solo, ma le colline che circondano il comune di Calenzano (di cui Travalle fa parte) sono particolarmente adatte alla produzione di olio. In queste zone prevale infatti un clima fresco che dà alle olive stesse un sapore particolare.
Ed è proprio in questo spazio antico, brullo, senza tempo, che abbiamo deciso di portare la splendida moto di Martino. Raggiungiamo la location sul far della sera. Il silenzio della campagna è violentato dalla musica a tutto volume sparata dagli scarichi della moto.
Non che questo ci dispiaccia! Ma una volta messo su off la chiave, possiamo goderci una lunga occhiata al motore Harley-Davidson V-Twin, e non è difficile capire perchè questo motore ha da sempre tutto questo appeal: brilla come un gioiello al centro della moto.
Questa due ruote è della famiglia Dyna, incarnazione pura dello spirito di una Harley V-Twin, anche se potrebbe essere difficile riconoscerla, vista la pesante customizzazione applicatale. Il mondo delle moto custom è affascinante anche per questo, non ci sono limiti alla fantasia.
Della moto originale sono rimasti unicamente motore e telaio. La motocicletta monta una forcella Springer, che viene utilizzata soprattutto sulle moto custom artigianali, per il suo stile vintage indubbiamente affascinante.
Il nuovo look, grezzo e con poche cromature, fa l’occhiolino alle WLA in dotazione all’esercito americano durante la seconda guerra mondiale.
Ecco anche perché stilisticamente abbiamo deciso di usare per la prima volta il bianco e nero, che si adatta benissimo a questo suo carattere retrò, in un ambiente contadino, d’altri tempi.
Testo: Edoardo Mascalchi, Alessandro Morandi
Foto: Alessandro Morandi