Con Cayenne GTS tra i colori del Casentino 2/3

Nel nostro primo articolo abbiamo raggiunto questa meravigliosa valle passando dalla Via Della Bottigliana e ammirato il Santuario Della Verna. Oggi è finalmente il momento di addentrarci nel Casentino scoprendone altri fantastici angoli. Ripartiamo da Chiusi Della Verna per dirigerci verso Bibbiena, paese con origini etrusche.

Da Bibbiena ci dirigiamo verso Soci per imboccare la SS71 “Umbro Casentinese Romagnola”. Molti di voi sicuramente non avranno mai sentito parlare di questa importante strada che collega la provincia di Viterbo nel Lazio con la provincia di Ravenna in Emilia Romagna ma troverete interessante sapere che prima della costruzione dell’A1 (la famosissima autostrada che collega Milano e Napoli) questo era il percorso preferenziale che collegava Roma e la bassa Toscana!

Curva dopo curva giungiamo a Badia Prataglia, sicuramente uno dei centri turistici più attrezzati del Casentino. La prima cosa a meravigliare di questi luoghi è la totale immersione nel Parco delle Foreste Casentinesi, i grandi alberi sopra le nostre teste sembrano osservarci mentre guidiamo il nostro Porsche Cayenne GTS e il paese di Badia Prataglia colpisce l’occhio nel modo in cui si divide in piccoli insiemi di case immersi tra castagneti ed abetine.

Il passaggio da questo centro abitato è d’obbligo durante una gita in Casentino, da qui infatti partono numerosi percorsi a piedi, sia di interesse naturalistico (grazie al Parco e alla Riserva di Sassofratino), sia più storico o religioso (grazie alla vicinanza con la Verna e Camaldoli). Abbiamo quindi la possibilità di goderci il piacere di guida ma anche di fare un po’ di sport con ottimi percorsi per il Trekking. Meraviglioso!

Torno in macchina per dirigermi verso il percorso sicuramente più coinvolgente di tutto il nostro itinerario. Siamo diretti verso Camaldoli, ripercorriamo indietro un piccolo tratto di strada SS71 per poi deviare. Il Casentino offre davvero un mix perfetto di strade per testare le prestazioni della nostra auto. I percorsi tortuosi certamente vi permetteranno di cimentarvi nella guida sportiva ma i paesaggi spettacolari vi faranno rallentare per assaporarne ogni piccolo dettaglio.

Questo è il caso dei pochi km di manto stradale che collegano il Monastero di Camaldoli con l’omonimo Eremo. Si percepisce la sensazione di abbandonare l’ordinario percorrendo lentamente la via verso l’Eremo. Siamo immersi nel bosco, gli alti alberi coprono i pochi raggi di luce di questa giornata nuvolosa, un ruscello che scivola accanto alla strada forma cascate e giochi di acqua. Si ha quasi il dubbio che tutto ciò sia artificiale tale è la bellezza di questo luogo.

Arrivati all’Eremo di Camaldoli, purtroppo siamo costretti ad abbandonare velocemente la nostra meta sorpresi da un forte temporale, il tempo di pochi scatti e ci dirigiamo verso Moggiona.

Qui il percorso torna divertente, la nostra Cayenne divora i tornanti uno ad uno accompagnati dal rumore scoppiettante dello scarico in scalata grazie al cambio in modalità manuale e la mappatura “Sport Plus”. Moggiona è il nostro prossimo punto di arrivo dove finalmente ci concediamo una pausa per il pranzo. Per molti aspetti Moggiona ricorda il borgo già visto nel primo articolo della Trappola. Il nostro break è allietato dalla simpatia delle persone del luogo che ci concedono qualche scatto dalle proprie terrazze e anche dalla gentile Serena del bar del paese che ci fa divertire con un paio di sfide a freccette.

E’ tempo di ripartire, anche oggi il meteo variabile ci regala un pomeriggio soleggiato. Cogliamo questa occasione per affrontare il percorso verso Poppi, abbiamo infatti appuntamento con Federica, Assessore al Turismo, che ci guiderà alla scoperta del famoso Castello dandoci anche la possibilità di mettere in posa Porsche Cayenne GTS davanti ad esso.

Il borgo di Poppi è una delle attrazioni più famose del Casentino. La strada per raggiungerlo si fa abbastanza stretta, per fortuna le telecamere del Surround View mi permettono di muovermi con una discreta facilità per raggiungere la piazza del Castello. Il paesaggio da cartolina facilita di molto la nostra “missione” fotografica rendendoci davvero fieri dei nostri scatti. Il consiglio è ovviamente di fermarsi per percorrere a piedi le vie del Borgo e visitare il Castello.

Stiamo parlando infatti di uno dei Borghi più belli d’Italia, che ha nel suo monumento più famoso il Castello dei Conti Guidi. All’interno è possibile visitare anche l’Ecomuseo del Casentino, un ottimo spunto per conoscere la fauna e la flora del luogo sia per grandi che per piccini. Nel Castello di Poppi si può anche trovare un plastico che rappresenta Battaglia di Campaldino. La Battaglia di Campaldino (citata anche da Dante nella Divina Commedia) è stata teatro della contesa tra Guelfi (Firenze) e Ghibellini (Arezzo), i primi conquistarono la città che era di parte Ghibellina. Salendo in cima alla torre (stando ben attenti agli orari in cui suona la campana) è possibile ammirare uno splendido panorama.

Ringraziamo e salutiamo Francesca diretti verso il Golf Club Casentino dove termineremo questa seconda parte dell’itinerario. La scelta di terminare in questo luogo il nostro percorso è semplice. Il Golf Club è situato in una collina adiacente al borgo di Poppi, questo rende il luogo una terrazza naturale da cui ammirare il Castello, inoltre vista l’auto che abbiamo, l’abbinamento Cayenne e campi da Golf è veramente azzeccatissimo.

Il gentile Presidente Luca Alterini ci concede la possibilità di scattare foto uniche con gli ultimi momenti di luce di questa giornata che terminiamo stanchi ma felici. Il Casentino è un luogo speciale che sicuramente merita di essere scoperto con calma e attenzione. Al prossimo articolo, per scoprire la fine del nostro itinerario.