Con questo articolo proseguiamo un cammino iniziato con la 500D che ci porterà a scoprire vere e proprie chicche di grande bellezza e rarità. Per questo viaggio all’interno delle 500 Fuori Serie dobbiamo ringraziare il nostro amico Enrico che avremo occasione di conoscere un poco alla volta assieme alle sue auto che compongono una collezione davvero splendida e unica. La prima auto che vi presentiamo è la Fiat 500 Camioncino, un’insolita variante, derivata dalla 500 Giardiniera, che mantiene l’inconfondibile frontale pur terminando con un’inedita linea da pick-up.
Enrico ci racconta che da tempo cercava una 500 Camioncino, ne aveva infatti ammirata una alla fiera di Padova allo stand del Fiat 500 Club Italia e, rimanendone folgorato, ha iniziato una ricerca che lo ha portato a Nepi, in provincia di Viterbo. Al suo arrivo non si è trovato davanti questo piccolo autocarro ma bensì un set completo di pezzi tutti smontati da restaurare. La sua futura Fiat 500 Camioncino del 1972 infatti stava subendo un restauro non ancora terminato.
Una volta portata a casa Enrico si è occupato di finire l’opera, consentendoci oggi di poter ammirare una variante di un’auto che ha fatto la storia. Siamo nel 1960, anno in cui viene avviata la produzione della 500 Giardiniera, qualche anno dopo nel ’65 l’elaboratore romano Giannini realizzò la versione 500 Camioncino, asportando il padiglione posteriore e applicando un cassone con sponde in lamiera nervata.
Giannini produsse circa 10 esemplari completi e vari cassoni che furono poi ceduti ad altre carrozzerie di nomi illustri come Lombardi, Savio, Scionieri e Vignale che portarono la produzione a circa 100 vetture. Nonostante il suo aspetto faccia pensare il contrario, la Fiat 500 Camioncino era una vera vettura da lavoro per l’epoca, il cassone poteva trasportare fino a 250kg ed era persino presente una presa di forza sull’albero motore per alimentare macchinari fissi se necessario.
Aspetto interessante di quest’auto, presente anche nella 500 Giardiniera da cui deriva, è il motore. Ai tempi la 500 berlina era un’auto versatile ma non capiente e la Fiat decise di farne una versione familiare con portellone. La conformazione del motore però impediva questo tipo di soluzione, ispirata alla Topolino Belvedere. Per rendere il progetto fattibile, il motore della 500 berlina venne totalmente rivoluzionato, ruotandolo di 90 gradi a destra per ridurne gli ingombri verticali e spostando le posizioni di organi fondamentali come il carburatore e il ventilatore. Questo nuovo tipo di motore a cilindri orizzontali in linea, venne alloggiato sotto il pianale di carico e venne soprannominato “Motore a Sogliola”.
Questa soluzione innovativa risultò più efficiente del motore della berlina e non venne mai sostituita per tutti e 18 gli anni di produzione della 500 Giardiniera ma non solo, fu equipaggiata nelle auto da corsa Formula Monza fino ai primi anni ’80. Questo autocarro in miniatura presenta quindi soluzioni davvero innovative per l’epoca e anche Enrico lo trova un pezzo molto particolare della sua collezione. Ci racconta infatti che ai raduni raccoglie sempre molte attenzioni e apprezzamenti, sia perché è un modello Fuori Serie, sia perché questa piccola vettura mantiene il celebre frontale pur avendo tutt’altra forma e utilizzo.
Testo: Edoardo Mascalchi
Foto: Edoardo Mascalchi, Francesco Giovannini