Oggi è una giornata davvero speciale, abbiamo una Volvo V90 T8 R-Design per una prova su strada. La station wagon top di gamma del marchio svedese che porteremo al Resort Borgo di Colleoli, una dimora storica situata nel cuore della Toscana. Quale luogo migliore per una vettura così elegante?
Volvo V90 raccoglie l’eredità delle station wagon del marchio svedese: la cura nei dettagli è maniacale, sicurezza e comodità sono ai massimi livelli e lo spazio a bordo è tantissimo. La nuova familiare di punta della casa di Gotebörg abbandona però i canoni stilistici che negli anni hanno accomunato tutte le sue antenate. La coda troncata posteriore sparisce, lasciando spazio ad un design molto più slanciato e moderno, ma senza sacrificare spazio per i bagagli. Il volume del bagagliaio è di 560 litri con un vano di carico regolare. All’interno sono presenti molti ganci per le borse e spazi dove riporre anche oggetti più piccoli. Con i sedili posteriori abbassati si crea un unico piano senza interruzioni e si riesce ad arrivare ad una capacità di carico di ben 1520 litri: un valore davvero notevole!
Il colore della Volvo V90 in prova è un bellissimo Christal White perlato ed è equipaggiata con cerchi da 20 pollici. L’abbinamento dona alla vettura un tocco sportiveggiante, senza però rinunciare all’eleganza che contraddistingue i prodotti Volvo.
Le luci diurne seguono le ultime tendenze di Volvo adottando la ormai comune forma a Mjöllnir, detto più comunemente “Martello di Thor”. Gli anabbaglianti e gli abbaglianti sono a matrice di led ed offrono un’illuminazione efficace. Le luci posteriori, anch’esse tutte a led, si sviluppano verticalmente su i lati del portellone.
L’eleganza degli esterni di Volvo V90 è mantenuta anche nel design interno. Quando si apre la portiera ci si sente subito coccolati dall’odore dei materiali e, una volta seduti, si apprezza la morbidezza della pelle di colore nero.
All’interno Volvo celebra le proprie origini con un selettore di marcia realizzato in cristallo svedese Orrefors e con la bandiera del paese cucita sui sedili. Forse non tutti sanno che la cintura di sicurezza, nelle forme in cui la conosciamo oggi, l’ha inventata priorio Volvo, nel 1959. La casa svedese è qua per ricordarcelo, imprimendo “Since 1959” sull’aggancio di quest’ultima.
Volvo tiene sempre molto alla sicurezza dei passeggeri, tanto che si è prefissata un obiettivo molto importante e difficile da raggiungere: eliminare gli incidenti mortali sulle proprie vetture entro il 2020. Questa intenzione è manifestata perfettamente con Volvo V90 in quanto fin dalla versione di base vengono offerte funzionalità come la frenata automatica di emergenza e il sistema di guida semi autonoma chiamato “Pilot Assist”.
Il sistema di infotainment è affidato all’ormai collaudato Sensus, formato essenzialmente da due parti: il touch screen centrale e il cruscotto completamente digitale. I comandi fisici sono pochi, quasi tutto si comanda dall’unità centrale. La modalità di funzionamento ricorda molto quella del sistema iOS di Apple (per intenderci iPhone e iPad). È presente un unico tasto per ritornare al menù principale nel caso si rimanga “bloccati” in un menù a noi sconosciuto. Ovviamente sono presenti tutte le funzionalità per connettersi a Internet e agli ultimi smartphone. Se proprio devo trovare un difetto di questo sistema è la voce femminile del navigatore, a tratti risulta un po’ troppo robotica.
L’impianto stereo marcato Bowers Wilkins offre suoni di altissimo livello, i bassi sono profondi e gli alti sono cristallini. Dal sistema Sensus è possibile addirittura selezionare tre “esperienze sonore” diverse: studio, stage e “sala concerti di Göteborg”. Probabilmente è il migliore che abbiamo mai ascoltato.
I viaggi a bordo di Volvo V90 vengono resi ancora più piacevoli grazie all’immenso tetto panoramico in vetro e all’illuminazione interna personalizzabile nei colori e nell’intensità.
La vettura è lunga ben 4.94 metri, questo non la rende facile da parcheggiare, ma niente panico! Volvo ha pensato anche a questo, fornendo come optional il parcheggio automatico, la telecamera a 360 gradi e i sensori anteriori e posteriori.
La Volvo V90 T8 Twin Engine è una ibrida plug-in spinta da due propulsori: un quattro cilindri benzina 2.0 da 325 cavalli all’anteriore e un elettrico da circa 80 cavalli collegato alle ruote posteriori. Grazie anche al motore elettrico che fornisce subito la coppia massima il peso di 1800kg non si fa sentire più di tanto in quanto la spinta è davvero impressionante.
Con questa motorizzazione è capace anche di garantire divertimento ma attenzione, non è adatta a tutti. L’utilizzo più sensato è ricaricarla a casa durante la notte per poter fare gli spostamenti brevi, come casa-lavoro, completamente in elettrico. Questo richiede ovviamente uno spazio privato dove poter parcheggiare la macchina, con a disposizione una presa di corrente vicina ed un impianto con un wattaggio massimo importante.
Le modalità di guida, escludendo quella individuale, sono 4. AWD, Pure, Hybrid e la mia preferita: Power. Con la prima si simula una trazione integrale, azionando contemporaneamente sia il propulsore anteriore termico che posteriore elettrico in modo da avere più aderenza su fondi dissestati. La seconda e la terza modalità di guida invece favoriscono il comfort e il silenzio di marcia. Con Pure l’auto usa quasi esclusivamente il motore elettrico, mentre con Hybrid bilancia bene l’utilizzo dei due propulsori. La modalità di guida Power è una seconda identità per questa vettura, per l’appunto il suo mister Hyde.
Grazie alle sospensioni pneumatiche si irrigidisce, viene acceso il generatore di corrente per le batterie ed i due motori sono a piena potenza. Il doppio propulsore di Volvo V90 simula una trazione integrale, ma si comporta in maniera particolare, strana oserei dire. Con così tanta potenza sull’anteriore il sottosterzo è quasi scontato e quando si manifesta l’elettronica cerca di recuperare azionando il motore elettrico posteriore che aiuta a correggere la traiettoria della vettura.
Nonostante l’anima di Volvo V90 sia più da gran viaggiatrice che da sportiva pura, dinamicamente non si comporta affatto male: l’impianto frenante non sente eccessivamente la fatica e il telaio sopporta bene le sollecitazioni. L’autonomia dichiarata con un pieno di corrente è di circa 40km in solo elettrico, ammetto però che non sono riuscito a farci più di 30-35km.
I tempi di ricarica variano molto a seconda della potenza, da un massimo di 8 ore alla corrente di casa ad un minimo di circa due ore e mezzo alle colonnine Enel (le uniche presenti a Firenze, purtroppo) con presa Mennekes da 22kw. Come lecito aspettarsi con questa qualità e con tutte queste dotazioni il costo non è basso, si sfiorano i 100.000€. Un prezzo che la mette in diretta competizione con le concorrenti tedesche. Volvo V90 è adatta ad un target di persone che cercano un’auto comoda per lunghi viaggi e spaziosa, ma che si vogliono differenziare dalle solite tedesche oramai diventate mainstream con un’attenzione alla natura e alle emissioni in più.
Testo: Federico Schipani
Foto: Edoardo Mascalchi
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