Oggi ci troviamo insieme al nostro amico Sandro che ci presenterà la sua fantastica Lancia Montecarlo del 1980. Nel meraviglioso paesaggio offerto dal vigneto della Fattoria La Leccia ripercorreremo la storia di questa Lancia davvero speciale.
Davanti alle nostre macchine fotografiche abbiamo una berlinetta a motore centrale, trazione posteriore e sospensioni a ruote indipendenti. Le potenzialità di questa sportiva erano molte, ma all’epoca gli ingegneri della casa italiana, complice la crisi petrolifera, decisero di equipaggiarla con un motore 2.0 aspirato 4 cilindri da soli 119cv.
Il nome Lancia Montecarlo ricorda i tempi in cui Lancia era famosa nel motorsport. A solo un anno dal suo debutto nel mondo delle corse nel 1979 infatti, la Lancia Montecarlo si aggiudica nel 1980 e nel 1981 il Campionato Internazionale Marche, grazie ad una aerodinamica davvero esasperata e un motore turbo da 400 cavalli, battendo rivali del calibro di Porsche e Ford. La Lancia Beta Montecarlo è stata prodotta dal 1975 al 1982 e il gioiello di Sandro appartiene alla seconda serie, prodotta tra il 1980 e il 1982.
Le differenze tra la Montecarlo di Sandro rispetto alla prima serie sono molteplici, ad iniziare dal nome: viene abbandonato il suffisso “Beta” lasciando semplicemente Lancia Montecarlo. Il nuovo nome porta anche un cambiamento abbastanza evidente nel logo della vettura: anziché un doppio inserto in alluminio, stavolta troviamo un unico pezzo.
In questa nuova versione della Lancia Montecarlo vengono adottate anche delle ruote da 14,” per far posto a dei dischi freno più grandi e il motore viene raffinato permettendo così una coppia maggiore e guadagnando 1 cv per 120 totali. Anche la calandra anteriore fu rivisitata, facendo spazio ad un motivo che accomunava tutti gli ultimi modelli del marchio e le pinne posteriori subiscono alcuni ritocchi. Le modifiche nella seconda serie della Lancia Montecarlo non coinvolgevano solo l’esterno della vettura, ma anche gli interni. Il volante cambia, passando da due a tre razze e viene adottata anche una nuova grafica per la strumentazione.
Durante il servizio fotografico alla sua Lancia Montecarlo, Sandro ci racconta un po’ della sua storia. La vettura venne originariamente comprata nel 1980 da un abitante di Macerata, che ne fu il proprietario per 17 anni percorrendo ben 80.000 Km. Nel 1997 l’auto viene permutata grazie ad un meccanico di Prato ed è qua che la Lancia Montecarlo si avvicina al suo attuale proprietario.
Il famoso meccanico che ottiene la Lancia Montecarlo è infatti Tonelli, persona di fiducia di Sandro. Il viaggio da Macerata a Prato è lungo, soprattutto per un’auto con così tanti anni sulle spalle. Infatti all’altezza di Bologna si rompe la pompa dell’acqua, costringendo ad un pit stop per cambiarla.
Tonelli nei successivi 18 anni tiene ferma la Lancia Montecarlo in un garage, facendole di tanto in tanto dei lavoretti per mantenerla in “salute”. Purtroppo però quest’ultimo viene a mancare nel 2013. La figlia del meccanico quindi decide di vendere l’automobile ad un caro amico del padre, Sandro. Nel 2015 Sandro entra in possesso della Lancia Montecarlo e poco dopo inizia ad usarla per gare di regolarità.
Sandro ci racconta anche che, prima che il possessore di Macerata la permutasse, cambiò le gomme. Il Tonelli però non le aveva mai usate, ma con 18 anni sulle spalle, alla prima pioggia Sandro ne pago’ le conseguenze, con un bello spavento, decidendo quindi di sostituirle. Oltre a questi piccoli interventi di manutenzione, l’attuale proprietario ci descrive anche le modifiche meccaniche che ha fatto. Per “ringiovanire” la sua Lancia Montecarlo, Sandro sostituisce le sospensioni e gli regala uno scarico più grintoso.
Il sound infatti non manca di certo! E’ davvero bello in questo tramonto di fine estate poter rendere omaggio con i nostri scatti a questo gioiello italiano. Nonostante la sua potenza non certo da primato, grazie ad uno schema di sospensioni che prevede delle McPherson davanti e dei bracci triangolari al posteriore, oltre che al motore in posizione centrale, questa vettura è in grado di offrire vero piacere di guida.
A bordo si è incollati al terreno e dietro alla testa si sentono cantare i quattro cilindri. L’esperienza è coinvolgente e il sorriso di Sandro a ogni curva ne è la prova. Il sole ci saluta ed è arrivato per noi il momento di concludere questa giornata in compagnia di un’auto storica davvero particolare. Salutiamo Sandro con un grande ringraziamento per averci permesso di scoprire un altro pezzo della storia di un marchio come Lancia.
Testo: Federico Schipani
Foto: Edoardo Mascalchi, Francesco Giovannini, Marco Dellisanti
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