La trazione, o propriamente detta trazione motrice, è la trasmissione della forza motrice generata dal motore verso le ruote grazie al quale il veicolo può muoversi. Nel panorama automotive, ogni casa costruttrice ha la possibilità di scegliere tra tre tipi di trazione, in base al tipo di vetture che intende proporre. La scelta viene effettuata se viene prodotta un’utilitaria, una vettura sportiva oppure una vettura in grado di affrontare percorsi accidentati. Di seguito i tre casi:
- Trazione anteriore
- Trazione posteriore
- Trazione integrale
Trazione anteriore
La trazione viene trasmessa alle ruote anteriori. La trazione anteriore è quella più comunemente utilizzata nelle utilitarie in quanto una vettura con questa caratteristica può essere ben controllata dal guidatore poco esperto. Infatti, in caso di perdita di aderenza delle ruote motrici, la vettura non si scompone esageratamente e il guidatore può quindi recuperare la traiettoria sterzando di più. In queste condizioni, il conducente può compiere la curva affrontandola con una traiettoria più larga a velocità ridotta grazie alle ruote già sterzate che frenano il moto: questo tipo di comportamento di guida prende il nome di sottosterzo. Il caso contrario è quello del sovrasterzo, ovvero quando la vettura gira in curva più di quanto dovuto, andando in sbandata o in testa coda. Ciò accade quanto il trasferimento di carico (lo spostamento della massa della vettura) sull’anteriore durante la frenata è tale da ridurre la presa sulle ruote posteriori, determinando una riduzione di aderenza con possibile sbandata della vettura. Un’accelerazione brusca può far ridurre l’aderenza sulle ruote anteriori, comportando lo slittamento degli pneumatici. (In disegno lo schema di trazione anteriore: A-Motore B-Trazione)
Un altro vantaggio della trazione anteriore è l’assenza dell’albero di trasmissione (il componente che trasmette il moto dal motore al differenziale) usualmente applicato nelle vetture a trazione posteriore. Ciò consente di produrre vetture più economiche da costruire con una riduzione anche del peso rispetto ad altre soluzioni. È anche vero che le ruote anteriori, oltre ad essere motrici, sono anche sterzanti e la presenza contemporanea di semiassi per la trazione e braccetti per lo sterzo in prossimità di esse, limita la loro sterzatura rispetto alle vetture a trazione posteriore. Nelle foto, una vettura a trazione anteriore: l’Abarth 595 Competizione (clicca qui per l’articolo completo):
Trazione posteriore
La trazione viene trasmessa alle ruote posteriori. La trazione posteriore viene adottata per vetture con connotazione sportiva. Questo perché in accelerazione il trasferimento di carico si riversa sulle ruote posteriori, incrementando la presa e, di conseguenza, l’aderenza. Anche lo scatto migliora rispetto ad una vettura a trazione anteriore. In curva la vettura ha un comportamento migliore rispetto ad una a trazione anteriore. (In disegno lo schema di trazione posteriore e motore anteriore: A-Motore B-Trazione)
Il guidatore ha il pieno controllo dell’auto, avendo le ruote anteriori più spazio di sterzatura e solo il compito di indirizzare la vettura, mentre le ruote posteriori hanno quello di spingerla nelle fasi di accelerazione. L’accelerazione deve essere opportunamente dosata dal guidatore per evitare il sovrasterzo, in questo caso causato da una presa eccessiva delle ruote sulla strada, tale da superare il limite di aderenza degli pneumatici. Recuperare tale condizione di sovrasterzo risulta complicato e richiede un guidatore esperto, in grado di raddrizzare la vettura con la necessaria sensibilità sul controsterzo e sulla pedaliera. Nelle vetture a trazione posteriore può essere inoltre necessario adottare l’albero di trasmissione, qualora il motore sia montato anteriormente. Ciò comporta un aggravio di costi e di peso. Nelle foto, una vettura a trazione posteriore e motore anteriore: la Fiat 124 Spider (clicca qui per l’articolo completo):
Trazione integrale
In questo caso, la trazione viene ripartita su tutte le ruote tramite un ripartitore di coppia, un meccanismo che rapporta e distribuisce la coppia sui due assi secondo un rapporto definito. Solitamente la trazione integrale veniva impiegata dai fuoristrada per affrontare percorsi sterrati ed impervi. Negli anni, la trazione integrale è stata applicata anche nelle vetture stradali, in quanto garantisce un controllo e una manovrabilità migliori delle altre tipologie di trazioni. (In disegno lo schema di trazione integrale e motore anteriore: A-Motore B-Trazione C-Ripartitore)
Come non pensare alle Audi Quattro Gruppo B che si facevano valere nel Campionato del Mondo Rally o l’Audi A4 nei vari campionati Superturismo. In queste condizioni, è difficile che la vettura possa perdere il controllo. Possono essere presenti delle tendenze sotto o sovrasterzanti, in base a come viene ripartita la coppia. Per quanto tale tipologia di trazione possa contribuire a migliorare la condotta di guida, l’adozione di un ripartitore e di un numero di semiassi ed alberi di trasmissione maggiore degli altri casi rende la trazione integrale una soluzione che comporta un ulteriore aggravio di costi e di peso. Nelle foto, una vettura a trazione integrale e motore anteriore: l’Audi Q5 Quattro (clicca qui per l’articolo completo):
Testo: Riccardo Casini
Foto: © Car-Shooters, Disegni: Teccirio (CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1210527)