La rubrica di #OLDCARSHOOTERS odierna è dedicata alla celebre utilitaria italiana: l’Autobianchi A112 Elegant. Immaginiamo la vettura dei vostri sogni abbandonata in un garage, in attesa di chissà quando possa ritornare a viaggiare su strade panoramiche, magari in dolce compagnia. Una vettura alla quale siete legati per uno specifico motivo, per il marchio, per la linea, per la storia sportiva o per qualunque altro motivo che solo voi sapete. Ora immaginate che questa vettura esista davvero in un garage e che si presenti l’occasione di prenderla per riservarle un destino decisamente lontano dall’essere nefasto. Ebbene, questo è successo davvero al proprietario di questa adorabile (sì, è il termine giusto) Autobianchi A112 Elegant del 1973. Quello che non poteva immaginare è quali soddisfazioni avrebbe vissuto qualche anno più tardi in una disciplina motoristica nella quale la precisione è il determinante della prestazione sportiva: la regolarità.
L’A112 fu per diversi anni la più nota utilitaria italiana, concepita negli anni ’60 per contrastare il successo di vendite della Mini, messe in vendita in Italia dall’Innocenti. Per fare ciò, la FIAT, tramite la controllata Autobianchi, decise di realizzare la propria visione di vettura utilitaria, ponendo l’accento sull’eleganza prettamente italiana. Fu presentata al Salone di Torino del 1969, ottenendo subito grandi consensi che si sarebbero tramutati in un successo di vendite senza precedenti e in una vita produttiva longeva, tanto che l’A112 andò in pensione solo nel 1986, dopo ben otto serie.
La storia di questa A112 ebbe inizio negli anni 2010 quando il proprietario, Gabriele Tonarelli di Massa, con il quale ho il piacere di partecipare ad alcune gare di regolarità, venne a conoscenza di questa vettura messa in vendita. La vettura in precedenza apparteneva ad una signora che l’acquistò da giovane, diversi anni prima, come prima vettura e se la tenne fino al termine dei suoi giorni. Non avendo avuto figli, il testimone passò ai nipoti che decisero di metterla in vendita a seguito di una compravendita immobiliare nella quale fu incluso il garage con all’interno la vettura. Quando Gabriele si presentò, notò la polvere depositata sulla carrozzeria, ma anche parti corrose dovute alla perdita del liquido del radiatore. Fortunatamente, grazie ad un booster, la vettura riprese moto, facendo presagire la possibilità di recuperarla con un restauro conservativo che durò un paio d’anni. Ciò che colpì a Gabriele della vettura, che contribuì all’acquisto, era che era stata fabbricata nel suo stesso anno di nascita, il 1973.
Nel frattempo, Gabriele si avvicinò alla regolarità, prendendo parte al “Granducato Challenge”, un Trofeo regionale che comprendeva una serie di gare locali non tanto impegnative, ma ideali per cominciare ad affinare le proprie tecniche e le abilità di guida. Iniziò con una vettura moderna, per poi salire sull’A112 appena sistemata, partecipando come prima gara della vettura ad una che aveva il traguardo proprio nella località in cui viveva la precedente proprietaria. Si classificò terzo assoluto, ma ciò che sicuramente fa emozionare fu la reazione nostalgica quando i compaesani riconobbero quella A112, passata oramai di mano.
La peculiarità della regolarità è che si tratta una disciplina motoristica nella quale viene premiato non chi riesce a stampare il tempo più veloce in un determinato percorso, ma chi riesce a passare in punti prestabiliti in un tempo imposto più preciso possibile. I punti possono essere noti mediante l’apposizione sulla sede stradale di pressostati o tubi (ed allora si parla di regolarità classica) oppure segreti, per cui si cerca di rispettare il tempo imposto osservando di non distanziarsi dalla velocità media imposta (ed allora si parla di regolarità a media). Nella regolarità classica, la precisione è valutata al centesimo di secondo ed ogni centesimo di secondo, in anticipo o in ritardo, vale un punto di penalità. Il vincitore è colui che accumula meno penalità possibile. Medesimo discorso vale per la regolarità a media, nella quale però la precisione è valutata al decimo di secondo.
Le prestazioni di un pilota di regolarità classica vengono valutate in base alla media delle penalità, calcolata con il rapporto fra il monte di penalità acquisite ed il numero delle Prove Cronometrate o PC previste nella gara. In base al valore, un pilota acquisisce un livello di prestazione che varia dal Driver D (media oltre i 40 centesimi) al TOP Driver (media dai 5 centesimi in giù).
Le prestazioni di Gabriele migliorarono gara dopo gara, fino a diventare anch’egli un TOP Driver quando cominciò ad affrontare gare più importanti e titolate. Per arrivarci, furono tre gli anni della svolta. Nel 2016, partecipammo alla nostra prima gara insieme, denominata “Rondina d’Autunno” che si svolgeva nel Chianti Fiorentino. Facemmo una buona prestazione che portò a ripresentarci l’anno successivo al “Gran Premio del Mugello”, dove ottenemmo un’insperata vittoria assoluta. Ciò fu il preambolo per il 2019, quando partecipammo al più impegnativo Trofeo Nazionale Regolarità, una competizione riservata a chi si affacciava con continuità nel panorama della regolarità nazionale. Partecipammo a cinque gare dislocate fra Mantova, Parma, Bolzano e Treviso: distanze ben diverse rispetto a quanto affrontate nel Granducato Challenge. Furono anche gare molto emozionanti, per gli imprevisti incrociati nei percorsi di gara, affrontati con la determinazione e passione necessarie per portare a casa il miglior risultato possibile.
Dal quel giorno, diverse gare, molti più tubi e validi risultati quanto basta si sono succeduti nella sua vita agonistica, che hanno contribuito alla costruzione di una vettura dal solido ed riconosciuto valore sportivo. Dopo le dure fatiche affrontate e le conseguenti operazioni di ripristino e di riparazione delle parti meccaniche usurate, anche per questa A112 è arrivato il momento di prendersi un momento di pausa, facendo un giro di piacere per le strade tortuose delle Alpi Apuane, in attesa di prendere parte a nuove gare grazie alle quali potrà aggiungere nuovi capitoli della sua straordinaria carriera nella regolarità classica.
Autore: Riccardo Casini
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